lunedì 12 giugno 2023

BOLLICINE DEL BELPAESE: E’ TERMINATO IL FESTIVAL SPUMANTITALIA A RIVA DEL GARDA

 





Borghi d’Europa ha presenziato alla kermesse come Media Partner

Milano, 9 Giugno 2023- A Riva Del Garda, presso il Centro Congressi PalaVela (e alla Spiaggia Olivi), è appena terminato il Festival Spumantitalia, giunto alla quinta edizione con l’obiettivo di dare voce e spazio a tante realtà spumantistiche del Belpaese da Nord a Sud.

La kermesse, ottimamente organizzata grazie alla regia di Andrea Zanfi e alla rivista Bubbles Magazine, ha coinvolto numerosi attori protagonisti dell’universo spumantistico nazionale in diversi talk tematici e masterclass mirate, oltre naturalmente al banco d’assaggio che ha richiamato giornalisti del settore e wine lovers.

Nella due giorni di manifestazione, Borghi d’Europa ha presenziato al Talk Show “Cambia il clima, cambiano i mercati, cambiano i consumatori, ma gli Spumanti come stanno cambiando di lunedì 5 Giugno” e a quello “Verso la costruzione di una nuova spumantistica italiana: tra varietà autoctone e nuove cuvée – Ipotesi di visione di lavoro e di ricerca nella spumantizzazione”, tematiche d’attualità molto importanti.

Per quanto riguarda le Masterclass, ne sono state seguite ben 5, tutte molto coivolgenti: la prima, un viaggio nella Sicilia Spumantistica, realtà che merita di essere ben comunicata, dove sono stati apprezzati di Colomba Bianca il Levì Blanc de Noir Metodo Classico2012(100% Nerello Mascalese), di Torre Mora Chiuse il Metodo Classico Etna DOC Rosé dosaggio zero, di

Principe di Corleone San Loè il Metodo Classico VSQ ( 100% Nerello Mascalese),di

Cantina di Nessuno APUM Metodo Classico Etna DOC 2017, di Tenuta Nicosia il Sostatre Santi Metodo Classico 2016 Etna Brut sessanta mesi, di Desiro il Saxanigra 96 mesi Metodo Classico Etna DOC (100%NerelloMascalese).

 

Poi, la Masterclass “Un Vestito Classico” dove sono piaciuti molto di Prime Alture lo Ioxte Metodo Classico Brut( 100%PinotNero), di Monsupello il Monsupello Natura Pinot Nero Metodo Classico VSQP asDosè e di Orsolani l’Erbaluce di Caluso DOCG Couvée Tradizione 1968 Mill.2017Brut, di

Angelo Negro il Giovanni Metodo Classico- Roero Arneis d.zero2017 e di Dragone il Cento Santi Metodo Classico Brut( GrecoeMalvasiadiBasilicata).

 

La terza masterclass invece ha visto protagonisti sui calici delle bellissime bollicine rosate: di Muratori il Franciacorta Rosé Extra Brut ( 50%PinotNero,50%Chardonnay), di

Mattia Vezzola il Mattia Vezzola Grande Annata Metodo Classico Rosé 2017 (80%Chardonnay,20%PinotNero), di Arunda l’Excellor Metodo Classico Rosé( 100%PinotNero), di Enrico Serafino l’Oudeis Rosé De Saignée AltaLanga DOCG Metodo Classico 2019 (100%PinotNero).

La quarta Masterclass affrontata, è stata una full immersion in Oltrepò Pavese e sul nobile Pinot Nero, dove assieme ai relatori Carlo Veronese (Direttore del Consorzio di Tutela Vini Oltrepò) e all’enologa e wine educator Sissi Baratella, hanno particolarmente brillato di Cà del Gè l’Oltrepò Pavese DOCG Metodo Classico Pinot  Nero,Brut 2016, di Quaquarini Francesco l’OltrepòPavese DOCG Metodo Classico Pinot Nero Rosè Cruasè Brut2014 e di La Versa lìOltrepòPavese DOCG Metodo Classico Testarossa 2016.

 

L’ultima Masterclass era incentrata sulla visione Spumantistica di Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi (figura cardine dell’intero settore vitivinicolo nazionale) e naturalmente presente a condurre il seminario: interessanti e impattanti di Di Majo Norante il Di Majo Norante Metodo Classico Brut (100%Falanghina), di Famiglia Cotarella il Metodo Classico Brut Millesimato 2016      (100% Roscetto), di Torre Rosazza Blanc de Neri Vino Spumante Brut (uve rosse) e di Le Madeleine il Nero Rosé 60 Metodo Classico (100%PinotNero).

 

Borghi d’Europa continuerà a raccontare il Festival Spumantitalia, dove variegate realtà del mondo delle bollicine hanno il loro spazio e posso raccontare la loro esperienza e il territorio.

 

Evviva!

martedì 6 giugno 2023

Il Franciacorta dell'azienda agricola Mirabella a VinoCalciando, alla Brussa di Caorle

 


 

 

A VinoCalciando, alla trattoria agli Alberoni in Brussa (Caorle), Borghi d'Europa ha incontrato Alberto Schiavi, responsabile commerciale dell'Azienda Agricola Mirabella di Rodengo Saiano,in Franciacorta.

 

"Mirabella nasce nel 1979 dall’idea di un gruppo di professionisti bresciani appassionati di viticoltura ed enologia; è stata tra le prime realtà di Franciacorta a credere nella tipicità del proprio territorio e nella potenzialità di un marchio, il “Franciacorta”, che sempre di più si sta consolidando come simbolo del made in Italy nel mondo. "

 

Nel 1979 fu Teresio Schiavi, lungimirante enologo, insieme all’amico Giacomo Cavalli, a posare la “prima pietra” delle Cantine Mirabella nel comune di Paderno Franciacorta all’interno di un’antica filanda e poi a seguire ieri come oggi la produzione affiancato dal collega Bracchi e dai figli Alessandro e Alberto.

 

Mirabella è il primo vigneto piantato dall’Azienda che diede la sua prima produzione nel 1981, ad oggi l’unico CRU (“vigna”) aziendale. Situato sulle colline di Paderno Franciacorta il comune di prima residenza dell’Azienda fino al 1982 quando venne trasferita a Rodengo Saiano.

 

" Mirabella – ci racconta Alberto-, conta 45 ettari di vigneto tutti iscritti all’albo della DOCG Franciacorta e gestiti in Biologico, distribuiti nella zona centro orientale di Franciacorta nei comuni di Paderno FC, Passirano, Bornato e Provaglio d’Iseo che posano su terreni morenici di medio impasto freschi e asciutti."

 

Nel corso degli anni Mirabella ha sempre dedicato grande attenzione e risorse alla tutela, sostenibilità e valorizzazione del territorio e del Franciacorta, a partire dalla gestione biologica dei vigneti, per passare dal 2012 all’utilizzo di 100% di energia da fonti rinnovabili (certificazione COFER 2012/06/1403281) e finire con la quasi eliminazione in tutti i prodotti di allergeni e conservanti, culminata con la nascita di “Elite” extra brut il 1° Franciacorta senza allergeni e solfiti aggiunti, mentre quelli prodotti naturalmente sono mantenuti sotto il livello di dichiarazione, nel totale rispetto della natura e del consumatore.

 

A VinoCalciando è nata l'idea di unire tutte le aziende presenti per lanciare una iniziativa inedita :il dono di un materiale didattico sulla storia e la civiltà del vino alle comunità scolastiche. Borghi d'Europa ha chiamato Progetto Dentro la Vita il percorso educativo, che prevede anche i materiali didattici sulla storia del pane e dell'olio d'oliva.

giovedì 1 giugno 2023

FORMAGGI DELL’EMILIA-ROMAGNA Squacquerone di Romagna DOP

 




Lo Squacquerone di Romagna Dop è un formaggio tradizionale antico, anche se è stato riconosciuto DOP solo 2012. Il primo riferimento storico è forse il “caseum mollis” di cui parla, Petronio Arbitro, scrittore del I secolo d.C. nel suo “Satyricon”.

E’ un formaggio è molle, quasi liquido, come appunto allude il nome; la superficie è di colore bianco madreperla, senza crosta; il sapore fresco, dolce, con una nota salata appena percettibile.

È prodotto nelle province di Ravenna, Forli-Cesena, Rimini, Bologna e parte di quella di Ferrara (a Sud del Po e a Ovest della Via Porrettana) con latte vaccino intero di vacche di razza Frisona Italiana, Pezzata Rossa, Bruna Alpina e Romagnola, raccolto nella zona geografica tipica, a cui si aggiungono fermenti lattici (batteri lattici autoctoni) con innesto naturale, caglio e sale.

La cagliata viene tagliata e agitata fino al raggiungimento del PH necessario. Dopo l’estrazione, la pasta è posta in fuscelle, dove rimane a riposare fin quando ha spurgato correttamente. Quindi avviene la salatura, in salamoia o direttamente in caldaia.




Squaquerone Piadina e Rucola: la Romagna in tavola.

Lo Squacquerone di Romagna DOP è un formaggio da spalmarespesso consumato assieme al prosciutto crudo ad un altro prodotto della tradizione locale: la Piadina romagnola, o nel ripieno dei cappelletti.

Si abbina perfettamente a vini delicati della zona, come il Bianco Colli Romagna Centrale DOC o un leggero Sangiovese di Romagna DOC.

Il tempo di maturazione di questo formaggio è brevissimo: 1-4 giorni. Dopo l’acquisto il formaggio va conservato in frigorifero, ad una temperatura da 0° a +6°C, e consumato entro un paio di giorni per evitare che assuma note amare.

E’ un alimento poco calorico: la porzione media, di circa 80g (200kcal), mentre contiene discrete quantità di calcio, potassio, sodio, fosforo ed è ricco di vitamine B1, B2, PP ed A.

Non è adatto per la dieta contro l'intolleranza al lattosio, ma non presenta controindicazioni in caso di celiachia.

Infine l’abbinamento col vino: seguiamo volentieri le indicazioni di chi gioca in casa: la Centrale del Latte di Cesena, che suggerisce: un vino “bianco fermo, con sentori intensi, fruttati, floreali ed erbacei, secco, fresco di acidità, discretamente caldo di alcol, sufficientemente morbido, quale un Romagna Doc Pagadebit dell’ultimo raccolto”.

Gianluigi Pagano